Chi ha smacchiato l’Umbria

La domanda è : “Chi ha smacchiato l’Umbria Rossa?”. Prima di tutto è stata veramente smacchiata?
Si non ci sono dubbi. E’ stata smacchiata da un “combinato disposto” di cause internazionali, nazionali e locali. Un mix esplosivo che ha portato, praticamente , alla sparizione della sinistra organizzata in questa regione.
Cominciamo ad elencarle.
La prima e la più dirompente è il trionfo dell’individualismo come unica forma di partecipazione politica. Lo strumento che ha cambiato la cultura politica locale è stato il sistema maggioritario e l’elezione diretta di Sindaci e Presidenti che, mano mano, ha portato allo svuotamento dei partiti e al trionfo di gruppi, correnti e capi bastone. Un processo che ha determinato uno scadimento costante dei gruppi dirigenti e dei contenuti.
Perchè?
Se l’unico o il principale obiettivo è quello dell’occupazione del potere , chi la persegue si circonda di una pletora dei famosi portaborse, che non possono che non essere di bassa statura culturale, perchè devono avere come caratteristica quella dell’obbedienza totale al capo. Di conseguenza l’attività politica sostenuta non tiene più conto dell’interesse generale, ma solo dell’interesse particolare , cioè del “leader” e di quelli che lo appoggiano.
Niente bene comune?
Si, è una mutazione automatica. Faccio un esempio per spiegarlo. La cosiddetta sinistra, dagli anni 80 in poi è andata sempre più impegnandosi sui diritti civili, quelli individuali e sempre meno su quelli collettivi. Anzi quelli li ha rimessi in discussione e non da adesso. Non che sia un male assoluto, ma non può essere l’elemento distintivo. Anche perchè i diritti individuali hanno un senso solo se vengono garantiti quelli collettivi, che vengono prima.
Perchè prima?
Perchè se non hai la libertà dal bisogno e le garanzie di mantenimento di questa libertà, il resto serve a poco è solo forma . Ed è una forma che diventa sostanza solo per le classi più abbienti. Non a caso sono una stati sempre una bandiera dei liberal, non dei comunisti, che hanno si partecipato, e determinato a vincere grandi battaglie come quelle sul divorzio e sull’aborto non dimenticandosi mai di tenere in primo piano temi come il lavoro, la casa, la salute e la qualità della vita.
Ma, tornando a bomba, può, una semplice legge elettorale cambiare i connotati di una parte politica importante come la sinistra?
Ma la legge è una conseguenza di scelte precise. La prima e la più importante è quella di avere colpito costantemente e continuamente le autonomie locali e con esse il territorio e la rappresentanza. La conseguenza di tutto questo è stata l’eliminazione o la forte limitazione dei corpi intermedi fondamentali per la sinistra come partito, sindacato e associazioni di massa. Tutta quella roba che faceva partecipazione e , soprattutto, mobilitazione popolare.
E che è stato fatto in sostituzione?
Quello che comunemente viene chiamato sistema di potere.,E’ stata una trasformazione che ha cambiato profondamente la sinistra. Tra la fine del secolo secolo e l’inizio di del ventunesimo nella nostra Regione tra Comunità Montane, Ati, Consorzi di vario tipo e su varie materie, Parchi regionali, Atc e Commissioni per tutti i gusti e per tutti gli usi, non c’era famiglia umbra che non aveva portato a casa un incarico. E la maggior parte di questi avevano uno stipendio, una corresponsione, un gettone, un rimborso ecc.
Insomma le istituzioni non erano più il centro della politica?
Ma certo che no.Andate ad assistere ad un consiglio comunale. Scoprirete che il 99% di quelle riunioni non servono a niente, non decidono niente. Chi è stata eletto, salvo il Sindaco, non ha alcun potere. Le decisioni sono in capo al primo cittadino e alla Giunta che non è composta da eletti, ma da nominati. E questo vale anche per le assemblee regionali che hanno perso di significato esattamente come  i parlamentari che non rappresentano altro che loro stessi.
La famosa democrazia dei nominati.
Esatto. Una pratica che non ha riguardato solo le assemblee elettive ma tutto il sistema. Attorno a Regione , Comune e, fino a poco tempo fa, le Province (che adesso sono enti nominati dai comuni) hanno girato e girano intorno una pletora immensa di enti, strutture, aziende e società pubbliche i cui responsabili sono tutti nominati. Ma attenzione, non si tratta solo di forma o della ricerca di facile consenso. Piano piano i veri centri decisionali sono diventati questi, con conseguenza catastrofiche per la democrazia e per la rappresentanza.
In che senso?
Nel senso che il mondo dei nominati ha, piano piano sostituito il mondo degli eletti. Oggi Presidenti e Sindaci sono in mano i tecnocrati. Le decisioni vere le prendono quelli che dirigono le aziende, i tecnici degli enti, i dirigenti. Sono loro che spendono e maneggiano il denaro pubblico gli enti elettivi lo distribuiscono solamente. E a chi rispondono nessuno lo sa. Quello che sappiamo è che un Consigliere non rappresenta più niente, né il territorio, né categorie sociali, né valori di partito.
Vorrei capire. Insomma la sinistra umbra, che avrebbe creato tutto questo è stata vittima di se stessa?
E’ stata vittima di una cultura che non le appartiene e che non conosce perchè viene da un’altro mondo, quello collettivo, quella del noi e non dell’io. Distruggendo il ruolo della democrazia di rappresentanza, delle Autonomie Locali, dei corpi intermedi ha distrutto se stessa. La sua forza era il rapporto diretto col territorio e coi cittadini. Finito questo rapporto di fiducia è arrivata la crisi. E non è un caso che a subirne le conseguenze sono stati proprio gli esponenti provenienti dalla storia del Pci, colpevoli, agli occhi della gente, di essere diventati come gli altri, anzi, peggio degli altri.
Però un “partito c’è ancora”. Il Pd.
Esiste in astratto. Il Pd non è più un partito di massa e soprattutto la sua strutturazione è per correnti e potentati. Cose che funzionano autonomamente sia al centro che in periferia. Il partito diventa quindi solo una sigla da presentare alle elezioni, senza progetto, senza ideali e senza vaIori e senza l’ambizione di cambiare la società. Venendo meno il partito, il sindacato ormai è più un patronato che uno strumento di difesa dei lavoratori. Oggi solo la Fiom cerca di ricordarsi qual’è il ruolo del sindacato. Infine ,vorrei chiedere a tutti; che ruolo hanno la Cna, la Confersercenti e l’Arci? E soprattutto che differenze ci sono con la Confartigianato, la Concommercio o l’Enal? Ve lo dico io nessuna. Fanno solo servizi e guadagnano su questo, ma niente sindacato di categoria o azione di massa su settori importantissimi come economia, cultura e sport.
In conclusione?
Sono entrati in logiche lontane dalla loro storie, logiche che chi veniva dalla Dc e, in parte, dal Psi sapeva maneggiare con destrezza. Vuoi una conclusione? In soli 10 anni gli altri, quelli distrutti da tangentopoli, si sono presi e ripresi tutto. Con una differenza. Lo hanno fatto conquistando non abbattendo le fortezze del vecchio nemico. Ma il lavoro sporco non l’hanno fatto loro. Quando sono arrivati non hanno infatti dovuto smacchiare niente. A farlo ci avevano già abbondantemente pensato quelli di prima.
Chi?
Quelli che nei film western venivano chiamati “i nostri”